Dalle primissime ore di questa mattina, a Cagliari, Quartu S.E., Dolianova, Sanluri, Iglesias, Narcao e Isili, oltre 150 militari del Comando Provinciale Carabinieri Cagliari, con l’ausilio dell’elicottero dell’Elinucleo Carabinieri Elmas, stanno dando corso all’esecuzione di 20 ordinanze di custodia cautelare e a diverse perquisizioni in relazione all’indagine denominata “Caronte” maturata nell’ambito del business dei servizi funebri con il coinvolgimento di personale addetto alle camere mortuarie dei principali ospedali di Cagliari.

Le persone coinvolte nell’inchiesta si occupavano di sbrigare le pratiche per le persone appena defunte negli ospedali
cagliaritani senza averne alcun diritto, indicavano le agenzie funebri alle quali le famiglie dovevano rivolgersi e arrivavano a chiudere le bare prima del tempo previsto dalla legge.

Oltre alle 20 persone arrestate sarebbero più di cento gli indagati.

Si occupavano di sbrigare le pratiche per le persone appena defunte negli ospedali cagliaritani senza averne alcun diritto, indicavano le agenzie funebri alle quali le famiglie dovevano rivolgersi e arrivavano a chiudere le bare prima del tempo previsto dalla legge. I carabinieri hanno eseguito 20 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di altrettante persone coinvolte nel business dei servizi cimiteriali.

Al lavoro oltre 150 militari di Cagliari, Quartu, Dolianova, Sanluri, Iglesias, Narcao e Isili (Nuoro) e del Comando provinciale dei Carabinieri. Sono 168 le persone iindagate, tra queste ci sono anche addetti alle camere mortuarie dei principali ospedali di Cagliari che avrebbero agito in accordo con le agenzie funebri.

INDAGATI NECROFORI E AGENZIE – Sono accusati di induzione indebita continuata in concorso, peculato, truffa aggravata, falso in atto pubblico, i venti necrofori dipendenti di cinque ospedali cagliaritani finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Caronte” della Compagnia dei carabinieri di Cagliari. Sono 168 complessivamente le persone indagate, fra le quali anche i responsabili di 11 agenzie funebri. Oltre 10 le perquisizioni effettuate questa mattina da 150 carabinieri.

In particolare le indagini, condotte dal 2013 al 2015, hanno permesso di accertare come i necrofori avessero favorito sistematicamente alcune agenzie funebri, lasciando fuori le altre, aiutandole nella vestizione delle salme, permettendo loro di “incassare” il defunto prima del tempo previsto dal regolamento di polizia mortuaria (non prima di 15 ore dal decesso), accelerando le pratiche burocratiche ma anche mettendo a disposizione la camera mortuaria più grande ed arrivando, in alcuni casi, a segnalare ai parenti dei defunti le agenzie “amiche” cui rivolgersi. In cambio dei favori si facevano pagare dai 20 ai 200 euro per servizio funebre arrivando a guadagnare migliaia di euro l’anno. Il giro d’affari secondo i carabinieri ammonta a 500.000 euro nei due anni presi in esame.

Per alcuni indagati si è ipotizzata la truffa aggravata in quanto è dimostrato come gli operatori funebri non rispettassero gli orari di lavoro imposti e, oltre a scambiarsi i turni senza informarne la Direzione sanitaria, falsificassero intenzionalmente e regolarmente gli orari delle timbrature dei badge elettronici. Per alcuni necrofori è scattato anche il peculato perché utilizzavano per uso personale varie apparecchiature degli ospedali.

NECROFORI AI DOMICILIARI – Numerosi i necrofori arrestati questa mattina nell’ambito dell’operazione dei carabinieri della compagnia di Cagliati e della Stazione di Villanova, denominata “Caronte”, che ha portato alla luce il business del ‘caro estinto’ con agenzie funebri favorite dagli operatori funerari. Ai domiciliari sono finiti Andrea Vacca, Piero Spiga, Paolo Atzeni, Ivano Tullio Arangino, Bruno Carta, Pietro Murgia, Agostino Di Francesco, Mario Onnis, Romano Congiu, Giorgio Locci, Umberto Fanni, Gesuino Cocco, Antonello Melis, Piero Usai, Ignazio Puddu, Marco Putzu, Mario Pinna, Ignazio Pilloni, Mario Palmas, Salvatore Furcas.

INDAGINE SCATTATA DOPO LA DENUNCIA DI UNA AGENZIA FUNEBRE – È scattata dall’esposto presentato dal titolare di una agenzia funebre l’indagine sul ‘caro estinto’ che questa mattina ha fatto finire ai domiciliari venti necrofori dipendenti di cinque ospedali cagliaritani. Il titolare dell’agenzia funebre, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Cagliari, coordinati dal cap. Eugenio Fatone, e della Stazione di Villanova, comandata dal luogotenente Pompeo Formato, non avrebbe accettato le richieste di denaro dei necrofori e sarebbe stato in parte tagliato fuori dalla ‘gestione’ dei defunti. I militari hanno avviato le indagini scoprendo che anche altre agenzie avevano subito le stesse richieste.

I 148 denunciati a piede libero sono dipendenti e titolari delle oltre quaranta agenzie funebri finite nell’inchiesta. I dipendenti delle pompe funebri – ripresi da telecamere nascoste dai carabinieri – in alcune occasioni hanno lasciato le ‘mancette’, destinate ai necrofori, nascoste vicino al feretro ancora aperto. Necrofori che nel corso dell’attività investigativa hanno anche individuato le telecamere nascoste, ma hanno proseguito la loro attività illegale preoccupandosi solo di coprile.

Nel corso delle perquisizioni di oggi in uno degli ospedali è stato trovato un salvadanaio con all’interno il denaro riscosso dalle agenzie. Gli operatori delle camere mortuarie avevano già spartito i soldi, segnando le varie cifre con i loro nomi e addirittura il numero di riferimento del ‘caro estinto’ che avevano segnalato.

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