Applausi all’arrivo di Mattarella. Renzi ai terremotati: “Ditemi cosa è meglio per voi”

Ascoli, 27 agosto 2016 – Sono trentacinque le bare allineate di fronte all’altare nella palestra comunale di Monticelli: alle 11,30 è iniziato il funerale delle vittime marchigiane del terremoto. Tra loro quelle di due bambine: Marisol, 19 mesi, ascolana, e di Giulia, nove anni, romana. Intorno parenti e amici che piangono e si abbracciano.

Ai funerali, officiati dal vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole, sono presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto da una applauso della folla. Con lui ci sono il premier Matteo Renzi, il presidente del SenatoPiero Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini. Dopo la cerimonia, le autorità hanno fatto una breve visita in ospedale ai 52 feriti del terremoto ricoverati nei vari reparti del Mazzoni.I medici e una decina di giovani hanno applaudito il Capo dello Stato; in molti hanno gridato: “Grande presidente”.

“Questa notte ho rivolto questa domanda a Dio: e adesso che si fa’?” ha detto monsignor Giovanni D’Ercole, Vescovo di Ascoli, durante l’omelia funebre. “Guardando appena oltre le lacrime possiamo vedere qualcosa di più profondo. Il coraggio della fede, la nostra scialuppa di salvataggio”, ha aggiunto. “Il terremoto toglie tutto con la sua violenza ma il non il coraggio della fede”, ha aggiunto il Vescovo, che ha citato una frase di Don Camillonel celebre libro di Guareschi, dopo un alluvione. “Chi non perde la fede sarà ancora ricco”.

Durante i funerali delle 35 vittime del sisma, in corso ad Ascoli Piceno, sono stati scanditi uno per uno i nomi delle persone che hanno perso la vita. Sono stati allestiti due maxischermi, uno in chiesa e un altro nella piazza di fronte per consentire a tutti di seguire la messa. La palestra comunale, infatti, ha potuto contenere soltanto un numero limitato di persone e molte sono rimaste fuori.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dei funerali solenni, ha salutato, abbracciandoli, tutti i familiari delle vittime del terremoto che vegliano sulle bare dei loro cari.  Mattarella si è intrattenuto oltre mezz’ora all’interno della palestra dove si sono svolti i funerali delle vittime del sisma, si è fermato a parlare con molti di loro, anziani, giovani, persone che hanno riportato ferite nel terremoto. Uscito dall’edificio, ha stretto la mano a tutti i sindaci dei borghi colpiti riuniti con la fascia tricolore.

Anche il premier Matteo Renzi si è fermato a parlare con alcuni terremotati: “Ditemi cosa è meglio per voi: non possiamo decidere tutto noi da Roma, Dovete essere voi a dirci se volete rimanere nei vostri territori, cosa è importante per voi”. A Pescara del Tronto, ha aggiunto, “penso sarà impossibile ricostruire, ci sono stato, è tutto distrutto». Ma su Arquata invece “possiamo lavorare”.