Scattata una nuova fotografia sulle presenze e sugli affari dei clan mafiosi in provincia di Latina. Un’immagine che spunta fuori dalla relazione sulle attività delle forze di polizia, lo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e della criminalità organizzata presentata alla Camera dal ministro dell’interno Marco Minniti e sviluppata sui dati raccolti nel 2015 dalle forze dell’ordine.
Per il Viminale, in terra pontina risultano radicati, oltre ai sodalizi riconducibili ai Casalesi, frangia Bardellino e Schiavone, i Mallardo, i Cava-Di Lauro Del Vecchio, i Dell’Aquila e i Raso-Albanese-Gallace. Presenti poi affiliati alle ‘ndrine reggine, con i Bellocco-Pesce-Cacciolla e i Tripodo, e le famiglie rom Ciarelli e Di Silvio, oltre alle nuove aggregazioni criminali straniere, in particolare albanesi, romene, nigeriane, sudamericane e maghrebine, dedite al traffico di esseri umani, al traffico di sostanze stupefacenti e alla prostituzione.

Una provincia in cui, secondo il Viminale, i settori a maggior rischio di infiltrazioni mafiose sono quelli dello smaltimento dei rifiuti, delle costruzioni edili e delle onoranze funebri.
Sottolineato poi che i “sodalizi criminali” operanti sono “capaci di condizionare le procedure amministrative per il rilascio di concessioni e autorizzazioni nel settore commerciale e le gare per l’esecuzione degli appalti pubblici”.
fonte: http://www.h24notizie.com/2017/02/mafie-affari-provincia-latina-rapporto-del-viminale/